Non è te che aspettavo
di Fabien Toulmé
Io sono una persona fortunata, lo dico da sempre. “Sei una persona fortunata”, mi dico. Me lo sono tatuata anche: “always grateful” gli ho detto di incidere con l’inchiostro, qui sul braccio, a quell’omino poco raccomandabile con pistola ad ago.
Sono molto fortunata e ho avuto la fortuna di avere, come tante mamme, una bambina sana e bellissima (la mia è la più bella, ovviamente) che è anche in gamba ed educata e assolutamente obbediente e ordinata e che non passerà la fase dell’adolescenza disperata come ho fatto io.
Sono stata fortunata (anche) perché R. è potuta andare in una scuola nella quale i bambini sono molti e tutti mischiati assieme nella meravigliosa copertina di un National Geographic che deve ancora uscire.
E così, io mi sono avvicinata alla realtà dei bimbi speciali. Dico io, e non R., perché per lei non c’è nemmeno da parlarne, di robe speciali, di cose diverse, che è ovvio, che siamo tutti diversi.
I compagni di R. arrivano da un sacco di paesi, alcuni hanno due mamme, altri due papà, chi un solo genitore, chi tre addirittura. Sono molto alti, oppure bassi, o robusti o scattanti. Alcuni ci vedono bene, altri nulla, c’è chi non ci sente proprio oppure chi cerca i grilli nel laboratorio, sotto ai piani dei banchi, assieme a chi parla con gli arcobaleni o fa piramidi di matematica. E ci sono anche i bambini con la Trisomia 21.
Sono fortunata perché ho potuto osservare in silenzio queste realtà, da fuori. In silenzio, appunto, da fuori, in modo quasi vile all’inizio, senza sapere come fare, perché se l’adulto medio esce dalla comfort zone dei comportamenti collaudati, persino coi bambini, è un casino. Diciamocelo.
“Non è te che aspettavo” è la storia autobiografica di un padre che invece la deve affrontare di petto, la nascita di una bimba con la Sindrome di Down, con la Trisomia 21. Della SUA bimba, che però ci mette tanto a diventare sua. Perché prima c’è la rabbia, c’è il rifiuto, c’è il dolore, ci sono i pianti infiniti e le mille domande senza risposta che vorresti non fossero tue. Perché, cazzo, devono essere tue.
Poi, con i tempi allungati come in un quadro di Dalì, arriva la rassegnazione, e l’accettazione, la ricerca e anche lo stupore. Arriva anche l’amore, che non aveva mai mollato, sin dall’inizio. Ma non arriva tutto assieme, non arriva ad abbracciarti. Arriva come flebile aiuto, una fragile guida verso una vita che non hai scelto e che sarà indiscutibilmente spessa da vivere perché è doppia, anche tripla, o quadrupla.
Una vita che io, umilmente, posso solo immaginare.
Ho pianto tantissimo leggendo questo graphic novel. Mi sono commossa ma mi sono anche arrabbiata e indignata (certo, si fa presto da fuori e in silenzio). “Non è te che aspettavo” è una testimonianza spiazzante, che destabilizza, è cruda e umana. Che consiglio semplicemente a chiunque, dai dodici anni in su, perché in poche pagine ci sono infiniti acquerelli di vita. E non per sentirsi più fortunati, no. Per stupirsi, ancora e ancora, di quanto sia imponente il legame tra un genitore e il suo bambino.
Rating
/ 5
Descrizione
Fabien Toulmé è diventato padre di una bambina Down. Dall’istante in cui l’ha saputo, ha lottato contro se stesso per accettare questo fatto, e quando sua figlia è nata si è dovuto reinventare per accettarla e accettarsi. E un giorno ha deciso di scrivere e disegnare questo libro, toccante e lieve, per spiegare la sua trasformazione, il suo percorso di accettazione. Fabien Toulmé è diventato fumettista, per amore di sua figlia. Per raccontare quell’amore.
L’autore
Fabien Toulmé è nato il 1 ° gennaio 1980 a Orléans1. Ad appena 8 anni, mostra interesse per il disegno. Nel 2001, dopo aver studiato ingegneria civile e urbanistica, è andato a lavorare in vari paesi: Brasile, Benin, poi Francia (Guyana e Guadalupa). Dal 2009 ha pubblicato i sui lavori come disegnatore sul web e ha iniziato una collaborazione con riviste come Lanfeust Mag, Spirou e Wakou2. Si unì a Thomas Cadene per il suo progetto, una soap opera online intitolata Les autres gens. Partecipa anche allo sviluppo di opere collettive come Vivre sous e Alimentation Générale. Nel 2012 al festival internazionale del fumetto di Angoulême, pubblica It’s not you I expected, un libro illustrato in cui racconta l’impatto sulla sua vita dei prossimi nel mondo di sua figlia Julia.
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Dettagli
Genere: Narrativa e fumetti
Editore: Bao Publishing
Data uscita: 25/01/2018
Pagine: 256
ISBN: 9788865439869
Listino: € 20,00
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