Io sono Una
di Una
“La prima volta non si scorda mai”. Si dice così, giusto?
Certo che non si scorda mai. Soprattutto se a decidere quando deve essere, la tua prima volta, non sei tu. Allora non te la scordi proprio, anzi. La rivivi nella testa mille e mille volte convincendoti che forse doveva andare così o, al limite, che devi avere qualcosa che non quadra, perché alle altre persone, ti dici, a quelle perbene, mica succedono certe cose.
E provi quella sensazione di disagio, di smarrimento, la stessa che dopo la violenza accompagna Una nella vita. Una è l’autrice, la protagonista, di questo autobiografico graphic novel, nel quale lei rivive con grande lucidità parte del suo vissuto e narra di tutti quegli anni che ha trascorso a considerarsi indelebilmente macchiata, sbagliata e inutile.
Sola, soprattutto.
Se non lo racconti, nessuno se ne accorge.
Testimonianza illustrata
“Io sono Una” è ambientato nello Yorkshire degli anni settanta quando, poco più che bambina, Una è vittima di un abuso sessuale. Lo racconta rievocando con coraggio i ricordi di allora e usando termini che non vogliono commiserazione, che di quella ne ha già avuta abbastanza. Usa parole che chiedono soltanto di essere ascoltate, di essere prese in considerazione. E quando non ne ha, di parole giuste per spiegare un certo tipo di dolore, allora Una parla con le sue illustrazioni potenti.
Denuncia sociale
E non c’è solo la storia di Una in questo libro, ma anche quella di tutte le donne che negli stessi anni hanno subito abusi, che sono state maltrattate, magari anche uccise, in un modo o nell’altro. Ci sono nomi, date, testimonianze, articoli di giornale completi di commenti spessi del tipo «vestitevi a modo, prima di uscire», che ben fanno inquadrare l’approccio della società, e della giustizia – non molto lontane da noi, a dirla tutta – verso certi scomodi fattacci.
Fa male leggere “Io sono Una“, fa un sacco male. Fa male se sei donna ma anche se sei uomo. Ed è per questo che va letto, che bisogna parlarne, ancora e ancora. In modo che un domani, osservando chi ci circonda, nessuno sia costretto a chiedersi “ce ne sono ancora tante?”.
Così come Filomena ricamò la sua storia dopo che le fu tagliata la lingua, questa è la mia storia, la mia voce, una fra tante.
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Rating
/ 5
Descrizione
“Io sono Una” è un racconto intimo che grazie alla forza dell’arte diventa una potente denuncia della violenza di genere. Nel 1977 Una ha dodici anni. I ragazzi della sua età ascoltano punk o ska, invece lei sta imparando a suonare con la chitarra “Mull of Kintyre” dei Wings. È quella la musica che le piace. In quegli anni, nello Yorkshire, la figura di un inafferrabile Squartatore miete vittime tra le donne occupando le prime pagine dei giornali.
Alle ragazze si consiglia «di vestire in modo non appariscente», «di tornare a casa presto la sera», «di comportarsi in modo consono», in un assurdo cortocircuito secondo cui la colpa della violenza è da imputare anche alle vittime. Dopo un episodio di abuso, Una, da ragazza sicura di sé, si trasforma e decide di imparare ad «abbassare lo sguardo» per allontanare l’attenzione dei ragazzi.
Sola, impotente e piena di una vergogna che la porta a credere di essere «guasta», la protagonista di questo struggente memoir è costretta a fare i conti prima con il mondo che non sa ascoltare, poi con le proprie ferite. La storia di Una – il mio nome è Una, una di molte – deve confrontarsi con un contesto di misoginia strisciante, per trovare il modo e le parole di essere raccontata. Mischiando stili, linguaggi e atmosfere il libro va oltre l’autobiografia ed esplora la responsabilità sociale di una cultura in cui l’arroganza maschile rimane incontrastata, mentre la solitudine in cui è lasciata la vittima è una nuova e continua violenza.
risorse
Dettagli
Genere: Narrativa e fumetti
Editore: Add Editore
Collana: Biografie
Data uscita: 26/04/2018
Pagine: 208
ISBN: 9788867831913
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