Recensione: L’invenzione occasionale

L’invenzione occasionale

Di Elena Ferrante

Ricordo, un paio di anni fa, il momento in cui mi sono affacciata al mondo de “L’amica geniale“, serie nota dell’autrice. Poco dopo, ma alla finestra, si è affacciato il libro stesso, attraversandola vigoroso e diringendosi ai piani inferiori, in seguito a tentativi di lettura mai conclusi.

Mi sono comunque riproposta nel tempo di leggere qualche altra opera di Elena Ferrante, di riprovarci, non fosse altro che per la sua fama mondiale. Così, certamente attratta dalla cura del libro e dalle illustrazioni a corredo, ho scelto di leggere fa “L’invenzione occasionale“, una raccolta di scritti commissionati dal Guardian.

Attraverso questi racconti, queste sue intime osservazioni (scritte rispondendo a un’immaginaria intervista) si entra con l’autrice in una sorta di suo edificio interiore nel quale talvolta si percorrono stanze anguste abitate da letali dipendenze oppure malesseri sociali, altre si esplorano grandi studi severi allestiti con spunti letterari e autocritiche professionali mentre altre ancora ci si addrentra in salotti accoglienti, arrichiti solamente da semplici meditazioni sui molti guai e sugli stupori della vita.

“Credo di aver tenuto fuori un solo sentimento, tra quelli che mi coinvolgono […]: il sentimento della disuguaglianza, dei disastri che esso origina sul piano economico, sociale, culturale.”

Il suo è un dialogo dolce e asciutto con se stessa reso ancora più diretto dagli spazi concessi e dai tempi dettati. Sono tanti i temi che affronta e altrettanti gli spunti su cui riflettere, in accordo o meno con le sue posizioni.

Una nota anche sulle illustrazioni: all’inizio il tratto di Andrea Ucini non mi aveva convinto del tutto anche se da subito mi è piaciuto molto il suo modo di sintetizzare ogni argomento. Poi sfogliandolo, immagine dopo immagine, ho iniziato ad apprezzarne anche l’essenzialità, assolutamente in armonia con lo stile di scrittura dell’autrice.

Così finalmente, spogliata di scenografia, copione, trucco, parrucco e impalcature letterarie la Ferrante ha assunto ai miei occhi quell’umanità che ho sentito troppo artificiale nelle pagine della tetralogia.

“[…] devo ammettere che […] ho avuto continuamente paura di non riuscire nel compito che mi ero assunta, di far torto in qualche modo ai lettori per avventatezza, di perdere la fiducia in me stessa e dover abbandonare prima del previsto.”

È sempre cosa utile offrire al passato una seconda possibilità.

 

Consigliato: sì

Descrizione

L’invenzione occasionale è composta da cinquantuno frammenti eterogenei di esperienze e di poetica, di intuizioni e di autobiografia. I titoli dei brevi testi modellano una mappa in movimento, definita di volta in volta dall’occhio del lettore. Attraversando soglie e frontiere diverse, rovesciando le stesse pertinenze di alto e basso, ogni tessera apre varchi tra contesti lontani, devia dal solco per meglio segnarne la traccia. Ed ecco che il racconto dell’insonnia porta all’urgenza di scrivere, i puntini sospensivi alla viltà, l’attrazione per un attore all’autonomia dell’opera d’arte, il trauma dei traslochi all’emancipazione delle donne, le piante alla smarginatura.
La scrittura si definisce così come uno strumento paradossale, che afferma perentoriamente proprio quando sembra negare e divagare. Per incidere le apparenze dello stereotipo, per recuperare il vero occultato sotto la patina del verosimile, entra in scena un punto di vista nomade, al tempo stesso vicino e lontano dalla nostra vita quotidiana. Scavare, andare in profondità sotto questa superficie significa, in particolare, ripensare l’immaginario femminile come uno splendido graffito ancora parzialmente sepolto. Oltre il denso strato dell’immaginario neo-patriarcale, della retorica dell’emancipazione o dei buoni sentimenti: da lì si sprigiona L’invenzione occasionale.”
(Tiziana de Rogatis)

Scheda del libro

Genere: Letteratura
Editore: Edizioni e/o
Data uscita: 08/05/2019
Pagine: 128
ISBN: 9788833570792


Recensione del libro illustrato di Elena Ferrante e Andrea Ucini “L’invenzione occasionale”. 10.08.2018.

 

La storia nella storia: Mistero nella casa di bambole

Mistero nella casa di bambole

Vita Sackville-West

Questa penso sia proprio una bella storia.

Pochi giorni fa, attratta da una meravigliosa copertina e certamente anche dal titolo, ho avuto il piacere di leggere un vivace racconto di Vita Sackville-West che narra le abitudini di uno spirito singolare ospite di una casa davvero incredibile. Ma non è solo del (bellissimo) libro che questa volta voglio annotare qui, bensì del racconto stesso che ha una sua nascita, una sua storia personale.

Esso infatti fu scritto a mano da Vita Sackville-West su pagine grandi quanto un francobollo per essere poi rilegato con cura e conservato in una casa molto, molto speciale: una casa per le bambole. Una di quelle piccole grandi case che anche gli adulti, quando ne vedono una, si fermano ad ammirare, osservandone a bocca aperta ogni piccolo dettaglio, ogni fedele e minuscola riproduzione, sia di ambienti che di arredi. Una casa di bambole provvista anche di biblioteca, vera, ricca di libri piccini contenenti racconti scritti appositamente per l’occasione da grandi autori degli anni venti come Vita Sackville-West, per l’appunto, che ambienta il suo nella casa stessa.

Ma soprattutto una casa di bambole Reale: quella che la regina Mary, nonna dell’attuale Elisabetta d’Inghilterra, fece costruire nel 1924 e che divenne poi famosa in tutto il mondo per la bellezza degli arredi e la straordinarietà degli accessori tutti completamente funzionanti, in mostra ancora oggi presso il Castello di Windsor.

Il racconto, inedito e sconosciuto per tantissimo tempo, è stato pubblicato nel 2018 dalla Royal Collection Trust, l’associazione che cura le collezioni della famiglia Reale.

Mistero nella casa di bambole“, illustrato da Kate Bay Layè ed edito in Italia da Ippocampo, è dunque una storia con dentro un’altra storia, in perfetta armonia con lo spirito di uno dei passatempi più amati e diffusi in tutto mondo.

Consigliato: sì

Descrizione

Il brillante racconto scritto da Vita Sackville-West per la biblioteca della casa di bambole della regina Mary è un jeu d’esprit, uno scherzo che narra le imprese di uno «spirito […] vivo e curioso», dal «caschetto scuro» come quello della sua autrice. Ai suoi occhi di inguaribile romantica, le case conservano le emozioni dei loro antichi abitanti. L’originale, scritto a mano negli anni Venti su pagine grandi quanto un francobollo, getta nuova luce sull’influenza che Vita esercitò sulle opere di Virginia Woolf.

Scheda del libro

Genere: Narrativa classica
Editore: Ippocampo
Data uscita: 23/02/2018
Pagine: 48
ISBN: 9788867223466


Recensione del libro per ragazzi “Mistero nella casa di bambole” di Vita Sackville-West. 24.05.2019.

 

Recensione: L’approdo

L'approdo di Shaun Tan

L’approdo

Di Shaun Tan

L'approdo di Shaun TanL’approdo” di Shaun Tan è un libro silenzioso che tavola dopo tavola accompagna la mente e i sensi in un viaggio tanto surreale nella materia quanto estremamente razionale nell’essenza.

Lo si legge osservando una storia in fotogrammi, una storia che conosciamo tutti, in un modo o nell’altro: quella di un padre che lascia moglie e figlia per cercare lavoro in un paese distante dove abitudini, cibo e persone parlano una lingua a lui sconosciuta.

Ogni illustrazione è una meravigliosa finestra su un mondo magico abitato da creature che richiamano alla mente quelle di Serafini, del suo Codex Seraphinianus. Guidati da un percorso immersivo fatto di instantanee di vita e panorami onirici, L’approdo affronta con delicatezza ed estremo rispetto il tema dell’emigrazione ponendo l’accento sulla solidarietà tra individui di origini differenti.

Tunuè ha prodotto un’edizione sublime, il volume è grande e curato nei minimi particolari, le pagine sono anticate e di ogni singola immagine si riesce a cogliere la sfumatura più lieve e ogni minuscolo dettaglio.

Un capolavoro, un’opera di rara bellezza, sia per la forma che per il contenuto.

Il romanzo è stato portato in teatro nel 2013 dalla compagnia Tamasha e nel 2018 dal QPAC.

L'approdo di Shaun Tan

Consigliato: sì

Le tavole

Descrizione

L'approdo di Shaun TanUna storia di migranti raccontata da immagini senza parole che sembrano arrivare da un tempo ormai dimenticato. Un uomo lascia sua moglie e suo figlio in una città povera, alla ricerca di un futuro migliore, e parte alla volta di un paese sconosciuto al di là di un vasto oceano.
Alla fine del viaggio si ritrova in un’assurda città a fare i conti con usanze astruse, un linguaggio indecifrabile, animali incredibili e curiosi oggetti volanti. Con solo una valigia e qualche spicciolo in tasca, l’immigrato dovrà trovare un posto dove stare, cibo da mettere sotto i denti e qualche tipo di lavoro retribuito. Ad aiutarlo nelle difficoltà ci saranno dei simpatici sconosciuti, ognuno con la propria storia mai raccontata. Storie di lotta e sopravvivenza in un mondo di violenza incomprensibile, agitazione e speranza.

Scheda del libro

L'approdo di Shaun TanGenere: Narrativa a fumetti
Editore: Tunuè
Collana: Mirari
Data uscita: 27/10/2016
Pagine: 128
ISBN: 9788899016470

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Recensione del graphic novel “L’approdo” di Shaun Tan. 29.01.2019.